UE raggiunge un accordo mondiale sull’intelligenza artificiale

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UE finalmente arriva un accordo mondiale sull’intelligenza artificiale all’interno dell’ “AI Act”

Le istituzioni dell’Unione Europea hanno finalmente raggiunto un accordo fondamentale: l’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale. Questo segna un passo epocale, essendo il primo quadro normativo del genere a livello mondiale.

Il Commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton, ha dato l’annuncio ufficiale attraverso un tweet, sottolineando l’obiettivo principale di questa normativa: garantire che l’intelligenza artificiale protegga i diritti fondamentali, promuova la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale, tutto mentre stimola l’innovazione per posizionare l’Europa come leader in questo settore in continua evoluzione.

Una delle pietre angolari di questo accordo è la serie di salvaguardie e limitazioni riguardanti l’uso dei sistemi di identificazione biometrica (RBI) negli spazi pubblici, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione della legge. Questi sistemi richiederanno autorizzazione giudiziaria preventiva e saranno ristretti all’identificazione di individui condannati o sospettati di aver commesso reati gravi.

Ulteriori precisazioni indicano che l’uso dell’RBI “post-remoto” sarà specifico per la ricerca mirata di individui collegati a reati gravi come rapimenti, traffico di esseri umani e sfruttamento sessuale. Allo stesso modo, l’identificazione biometrica “in tempo reale” sarà soggetta a condizioni rigorose e limitata temporalmente e geograficamente. Questa sarà autorizzata solo per specifiche e immediate necessità come la prevenzione di minacce terroristiche o la ricerca di individui coinvolti in reati particolari come terrorismo, traffico di esseri umani, omicidio o stupro.

L’elenco delle pratiche proibite comprende sistemi che categorizzano dati biometrici sensibili come convinzioni politiche, religiose o razza, nonché la raccolta indiscriminata di immagini facciali da Internet o da videocamere a circuito chiuso per la creazione di database di riconoscimento facciale. Inoltre, è stato messo al bando il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole, il “social scoring”, le tecniche manipolative e l’uso dell’IA per sfruttare le vulnerabilità delle persone.

Inoltre, l’accordo prevede una serie di obblighi per i sistemi ad alto rischio, compresa la valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali. Ciò include anche i sistemi di IA che influenzano esiti e comportamenti elettorali, garantendo ai cittadini il diritto di contestare le decisioni basate su sistemi di IA ad alto rischio che incidono sui loro diritti.

Un punto cruciale riguarda la regolamentazione dei sistemi di IA generale e quelli ad alto impatto con rischio sistemico, che dovranno rispettare standard più severi. Questi obblighi spaziano dalla valutazione dei modelli alla gestione dei rischi sistemici e alla sicurezza informatica. Per sostenere l’innovazione e le piccole e medie imprese, il testo include anche misure di supporto e stabilisce un regime di sanzioni con multe proporzionate alla violazione e alle dimensioni dell’azienda, che possono arrivare fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale.

Questo accordo rappresenta una pietra miliare nel regolamento dell’intelligenza artificiale e stabilisce un importante punto di riferimento per l’utilizzo etico e responsabile di questa tecnologia. La sua attuazione avrà un impatto significativo su come l’IA viene sviluppata e utilizzata a livello globale.

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