La vicenda tra SIAE e Meta: La disputa tra diritti d’autore e nuove frontiere digitali
La vicenda tra SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha attirato molta attenzione nel 2023 per via di una disputa riguardante i diritti d’autore e la remunerazione degli artisti.
SIAE è l’organizzazione che gestisce i diritti d’autore in Italia, rappresentando musicisti, autori ed editori. Meta, come piattaforma di social media, utilizza ampiamente contenuti musicali sui suoi servizi, permettendo agli utenti di aggiungere musica ai loro post, video e storie. Per fare ciò, Meta deve ottenere licenze dai detentori dei diritti, come SIAE, e pagare una certa somma per l’uso delle opere protette.
La controversia è emersa quando le due parti non sono riuscite a rinnovare l’accordo di licenza che permetteva a Meta di utilizzare il repertorio gestito da SIAE. La trattativa si è interrotta bruscamente a marzo 2023, con SIAE che ha accusato Meta di non aver condotto le negoziazioni in modo trasparente e di aver cercato di imporre un compenso unilateralmente. Di conseguenza, Meta ha deciso di rimuovere tutta la musica italiana gestita da SIAE dalle sue piattaforme, lasciando gli utenti italiani senza accesso a un vasto repertorio musicale.
Molti artisti e autori italiani si sono lamentati per la perdita di visibilità e reddito. Nel corso dei mesi successivi, ci sono stati tentativi di mediazione da parte del governo italiano e altre istituzioni per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti. Nonostante vari tentativi di raggiungere un accordo, la situazione è rimasta tesa.
A metà agosto 2023, SIAE e Meta hanno annunciato di aver trovato un accordo temporaneo, che ha permesso di ripristinare il repertorio musicale sulle piattaforme di Meta. Chiaramente la questione dei diritti d’autore e della remunerazione nel contesto digitale rimane un tema conflittuale. L’ultima sentenza a luglio 2024 della vicenda giudiziaria ha stabilito che la posizione di Meta è regolare.